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‘Ciak si gira’: Civita D’Antino diventa un set internazionale per un documentario sui pittori scandinavi

Inizieranno il 24 aprile prossimo le riprese del documentario ‘LA LUNGA STRADA DAL NORD – Kristian Zahrtmann ed i pittori scandinavi di Civita D’Antino’ di Leonardo Araneo, molte scene verranno realizzate proprio nel borgo medievale di Civita D’Antino. Il documentario, prodotto da The Talking Tree Srl, in associazione con la Fondazione Pescarabruzzo, in collaborazione con il Comune di Civita D’Antino, dell’Accademia di Danimarca e dell’Accademia di Belle Arti di Roma, sarà girato, infatti, fra Civita D’Antino, Roma e Copenaghen, i luoghi che maggiormente hanno segnato la carriera di questa scuola pittorica fra le più importanti del nord Europa alla fine dell’Ottocento.

La storia di Kristian Zahrtmann e degli altri pittori impressionisti Danesi, Svedesi e Norvegesi negli anni trascorsi nel ritiro estivo di Civita D’Antino, in Italia. L’esperienza artistica ed umana di alcuni fra i più importanti pittori del nord Europa di fine Novecento, tra i quali Trulson, Kroyer, Jorgensen, narrate seguendo il filo dei racconti che lo stesso Zahrtmann ha lasciato nell’ ampio corpo di lettere, che scrisse dal piccolo paese Abruzzese.

 Nella Valle Roveto, su un altopiano che domina l’ampia vallata attraversata dal fiume Liri, sorge Civita D’Antino. Nel suo cimitero vi è una lapide in bronzo a commemorare la sepoltura del celebre pittore Danese Anders Trulson, qui deposto nel 1911. Trulson era giusto a Civita D’Antino per seguire le orme del suo maestro, Kristian Zahrtmann, che aveva scoperto la cittadina abruzzese nel 1883, per un caso del tutto fortuito.

Il caso aveva un nome: si chiamava Ambrogio ed era il modello di Kristian. Originario di Civita d’Antino, quando il pittore Danese gli confidò di essere in procinto di partire per visitare la Ciociaria, non poté fare a meno di consigliargli di soggiornare anche nel suo paese natale. Il 31 maggio 1883 Zahrtmann partì da Roma per Sora, e poi, da qui, il 3 giugno si mise in cammino con un calesse verso Civita d’Antino, distante circa 12 km e a 900 metri d’altitudine.

In questo lindo paese della Valle Roveto l’Artista danese fa conoscenza con gli esponenti della famiglia Cerroni, che gestiva una specie di locanda in una casa posta a Porta Flora, un punto nevralgico per la vita della piccola Comunità Civitana, e che diventa soggetto pittorico d’elezione per Zarthmann perché attraverso di essa i contadini del luogo si dirigevano nelle campagne circostanti dandogli modo di ritrarli agevolmente.

Fra Zahrtmann e Civita d’Antino fu amore a prima vista, a tal punto che nel 1902 all’Artista danese fu concessa la Cittadinanza onoraria. Ma l’aspetto straordinario di questa storia, che ha anche sapore di fiaba, è che in seguito tutti i suoi discepoli danesi, fra cui anche alcuni norvegesi e svedesi, elessero Civita d’Antino come loro Patria ideale e sede della Scuola pittorica dell’Accademia di Copenaghen

Il carismatico Kristian Zahrtmann fondò una vera e propria scuola d’arte estiva che divenne punto di riferimento per centinaia d’artisti dal nord Europa, che lì dipingevano, dalla mattina alla sera, paesaggi, scene di vita agreste, ritratti. Nel 1908, a Copenaghen, ci fu una grande mostra in cui esposero più di venti artisti passati per la scuola di Civita d’Antino e da allora centinaia di tele che ritraevano l’Abruzzo entrarono nei musei e nelle collezioni private scandinavi. Inoltre, nel 1911 l’Abruzzo fu presente nella grande esposizione internazionale d’arte organizzata a Roma, in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia, con le opere di Zahrtmann e altri artisti della sua scuola, tra cui Anders Trulson, che qui, appunto trascorse i suoi ultimi giorni di vita.

Tra Civita D’Antino e Kristian Zahrtmann nacque così un legame indissolubile, il cui figlio più importante fu senza dubbio la scuola artistica impiantata in Abruzzo.

 

 

Foto di: civitadantino.com

 

 

 

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