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CGIL L’Aquila: «Alla Asl 1 è tempo di accorpamenti, a rischio servizi sanitari e salute lavoratori»

«La gravissima carenza di personale denunciata dalla scrivente FP CGIL della Provincia dell’Aquila sta determinando il collasso dei servizi sanitari. Continuano a giungerci segnalazioni circa le enormi criticità nella organizzazione dei turni di servizio in concomitanza del periodo estivo in cui il personale, dopo i continui ed enormi sacrifici svolti per l’intero anno, vorrebbe usufruire delle agognate ferie estive. In più, la carenza di una programmazione e di pianificazione delle ferie estive viene ancor di più ad aggravarsi in seguito ad eventi imprevisti quali ad esempio malattie ecc. A ciò si aggiunga che le scarse risorse umane a disposizione nella ASL, rischiano di determinare, secondo alcune ipotesi che circolano in questi giorni eventuali accorpamenti di servizi e reparti con le evidenti ripercussioni sulle prestazioni sanitarie e sulle gravi conseguenze che ciò comporta al diritto alla salute dei cittadini», riporta una nota inoltrata alla nostra Redazione.

 

 

«La FP CGIL, fin da ora, si dichiara contraria al ricorso al lavoro straordinario come strumento per “gestire” il periodo estivo, è intollerabile, infatti, l’utilizzo di tale istituto nella programmazione ordinaria delle attività e dei turni di lavoro. Inoltre, come si ripete da anni, il Fondo per la remunerazione dei lavoratori risulterà insufficiente a coprire tutte le prestazioni eseguite con conseguente mancato pagamento nei confronti dei lavoratori. Infatti i dipendenti della ASL, a seguito dello straordinario prestato, hanno accumulato un credito orario di centinaia di ore che non viene liquidato e, tantomeno vi è la possibilità di recupero compensativo dovuto proprio alla carenza di personale. In altri casi, i lavoratori non si sono visti corrispondere la giusta retribuzione per il lavoro svolto, tant’è che sono ancora in attesa della liquidazione delle somme a titolo di straordinario relativo agli anni 2016 e 2017».

 

 

«La FP CGIL torna a denunciare che, proprio per le carenze strutturali di personale, si assiste quotidianamente al sistematico demansionamento dei lavoratori i quali vengono adibiti a mansioni improprie e a turni massacranti, con pregiudizio delle condizioni di salute e sicurezza delle maestranze. Il piano assunzioni rappresenta sicuramente un passo in avanti verso il riequilibrio delle risorse umane a disposizione, che nella previsione normativa tende a garantire la continuità lavorativa al personale oggi precario. Però, da una sommaria lettura della relazione allegata alla deliberazione del Direttore Generale n. 1127/2018, si evidenzia come, a causa dei tetti di spesa del personale imposti dal piano di rientro del sistema sanitario regionale, si è passati da una dotazione organica di 5116,81 unità di personale a 4053».

 

 

«Ricordiamo ad onor di cronaca che rispetto alle 4053 unità lavorative ad oggi prestano servizio circa 3800 lavoratori tra tempi indeterminati e precari, numero totalmente insufficiente a coprire le esigenze di servizio. In tale contesto, invece che programmare investimenti urgenti sul personale, che è il vero cuore pulsante della assistenza sanitaria, in questi giorni si discute di finanza creativa per la costruzione del nuovo ospedale dell’Aquila. La FP CGIL, ritiene opportuno affrontare tale tema, in merito al quale riteniamo necessario aprire immediatamente un tavolo di confronto. Su una scelta del genere è necessario consultare tutti i soggetti portatori di interesse e soprattutto la cittadinanza, avendo tale progetto un impatto a lungo termine, con un alto rischio di indebitamento per i conti pubblici, fenomeno già rilevato anche dalla Corte dei Conti in altre regioni. È infatti necessario comprendere da subito quali potranno essere i costi di gestione dei servizi del progetto di finanza, la FP CGIL si dichiara, sin da ora, contraria ad un progetto che possa sottrarre risorse alla spesa pubblica per la salute, in un tempo in cui le risorse a disposizione sono sempre più scarse a seguito dei mancati investimenti in termini di personale e tecnologie da parte dei governi nazionali e regionali succedutisi in questi anni», conclude la nota.

 

 

Fonte: Ufficio Stampa CGIL

 

Foto di: Il Centro

 

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