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Carceri, agente penitenziario aggredito a Vasto: colpito al volto, finisce in Ospedale

E’ accaduto ieri mattina verso l’ora di pranzo durante il cambio della guardia nei reparti detentivi al carcere di Vasto. Un assistente capo di polizia penitenziaria durante il giro di ispezione è stato violentemente aggredito da un detenuto 50enne originario di Taranto affetto da problemi psichiatrici.

Il poliziotto, 55enne, colpito violentemente al volto, è caduto a terra privo di sensi ed è stato portato in ospedale. Il carcere di Vasto nasce come Casa Lavoro, trasformato in sezione giudiziaria ospita circa 140 detenuti, molti dei quali provenienti dagli ex ospedali psichiatrici giudiziari. «Le gravi carenze nelle dotazioni organiche non fanno che acuire le criticità esistenti sul piano organizzativo e gestionale in una struttura penitenziaria nella quale mancano oltre 20 unità».

«A questo si associa l’esiguo numero di agenti che operano nell’ambito del nucleo traduzioni e piantonamenti sottoposti a continui spostamenti esterni e visite ambulatoriali», così si legge nella nota diramata alla stampa.

Sull’accaduto è intervenuto il segretario nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli: «da tempo segnaliamo un forte incremento di eventi critici nelle carceri,siamo ad oltre 2000 poliziotti vittime di aggressioni solo nel 2018. Le nostre preoccupazioni erano state manifestate il 3 luglio scorso a Livorno durante l’incontro con il Prefetto, ma a distanza di mesi nessun intervento e’ stato posto in atto, svilendo sempre più i sacrifici del personale di polizia penitenziaria».

Secondo il leader del Co.s.p. «E’ necessaria una politica di profondo cambiamento, il reinserimento dei soggetti psichiatrici nelle REMS e non nelle carceri. Le patologie psichiatriche non si curano in una penitenziario, né la vigilanza può servire a guarire. Quanto è accaduto a Vasto – conclude Mastrulli – è ormai una situazione largamente diffusa nelle carceri Italiane».

Fonte: Asipress

Foto di: Torinoggi.it

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