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Canistro mette in allarme i tifosi, senza stadio la squadra rischia il ritiro dal campionato

A quanto pare il nodo degli impianti sportivi è divenuto un cult di questo pre campionato. Dopo la vicenda spinosa del ‘Barbati’ di Pescina, anche sulla sponda rovetana di Canistro le acque si fanno mosse e rischiano di annegare le belle speranze calcistiche stagionali. Una querelle asintomatica sino alla corrente settimana di vigilia dei blocchi di partenza.

La Seconda Categoria rischia di partire senza una delle sue protagoniste: i biancorossi di Giacomo Cesareo hanno portato alla luce le difficoltà legate alla struttura attraverso una nota ufficiale apparsa sul profilo social del club.

Cari tifosi, simpatizzanti e sportivi oggi abbiamo avuto l’ennesima discussione con il custode dello stadio COMUNALE “Alessandro Corvi”. Fin dall’inizio della stagione ci sono stati dei problemi che, piano piano, tramite degli accordi, sembravano risolti, ma adesso si sono ripresentati nuovamente perché il custode non ritiene più validi i patti presi. Grazie ai suoi giochi al rialzo, per un allenamento al campo di appoggio siamo arrivati ad una cifra pari a 44€, anche quest’anno saremo costretti a portare i nostri ragazzi ad allenarsi fuori dal nostro paese, cosa molto difficile visto che tutte le strutture sono ormai occupate da altre società sportive.
Ma questo non è l’unico problema, siamo stati definiti dallo stesso custode una FINTA società, alludeva al discorso risentito più volte che siamo una squadra fatta per questioni politiche. Non lo sappiamo, ma cogliamo l’occasione per dire a tutti che a noi della politica non ce ne frega nulla e che i sacrifici li facciamo noi.
Altra accusa del custode è stata il criticare la nostra società di far entrare tutti al campo e dare la possibilità di allenarsi anche a chi secondo lui, non potrebbe mai giocare a calcio. Ci dispiace per lui, ma noi non manderemo mai via nessun ragazzo che ha il piacere e la serietà per restare insieme a noi, in fondo siamo nati con lo scopo di ricreare un semplice movimento calcistico nel nostro paese. Inoltre il custode continua ad ostacolarci durante le nostre partite casalinghe, dicendo di non collaborare economicamente, sapendo che da bando comunale la squadra locale ha il diritto di giocare nel proprio stadio gratuitamente. Questa problematica potrebbe portarci a far finire qui la nostra avventura perché è inutile andare a giocare la domenica senza avere un allenamento alle spalle; non ce ne vogliate cari tifosi, ma così è dura veramente andare avanti.

 

Lo sfogo societario va interpretato senza riscontro diretto con i dirigenti, allineati sulla strategia collettiva del silenzio stampa, e coincide, probabilmente, col momento più complicato dalla fondazione del club. Solo pochi mesi fa le gioie del salto di categoria dopo la vittoria dei Play Off. Oggi a fare da padrona è la preoccupazione per un futuro incerto, costretto a interrogarsi sul proseguo e a intraprendere una riflessione amareggiata che rischia di condurre alla scomparsa della squadra locale. Problemi in primis economici, dunque, non è ipotizzabile un impiego di risorse tanto importante. Secondo la nota le responsabilità sarebbero in capo al custode, chiamato alla gestione diretta dell’impianto da parte della società avezzanese aggiudicatrice del bando di gestione del ‘Corvi’. La situazione è comunque in attesa di svolte radicali: la concessione andrà in scadenza al termine del 2017 e gli equilibri direttivi potrebbero cambiare totalmente. In attesa di risposte, i tifosi si stringono attorno alla squadra e sperano in una risoluzione immediata.

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