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Avezzano: svelata una targa in ricordo dei 4 Angeli del Velino

"Che sia sempre il sorriso a condurvi sulle cime più alte..."

Tanta commozione e un rispettoso, toccante e doveroso silenzio.

La comunità marsicana ieri mattina si è riunita per ricordare i 4 escursionisti che hanno perso la vita durante una escursione in montagna sul Monte Velino.

Gianmarco Degni, Valeria Mella, Gian Mauro Frabotta e Tonino Durante, portati via da una valanga, sono stati ricordati in una cerimonia che si è svolta nell’area verde in via Aldo Moro, già intitolata ai Vigili del Fuoco, nella zona Nord di Avezzano.

Sulla lastra incastonata nella pietra, che guarda verso il Velino, è raffigurata un’immagine che ha accompagnato tutto il popolo abruzzese nei lunghi e difficili giorni delle ricerche: uno cielo azzurro e 4 figure stilizzate in nero, con i nomi di Valeria, Gianmarco, Tonino e Gian Mauro.

Le loro braccia sono rivolte verso il cielo e nella parte bassa è presente la scritta: “Che sia sempre il sorriso a condurvi sulle cime più alte…”.

Impossibile dimenticare quel 24 gennaio 2021: i 4 amici non rientrano, scattano le operazioni di ricerca, poi i soccorsi.

Una straordinaria macchina che ha visto per quasi un mese volontari, uomini e donne del Soccorso alpino, delle squadre specializzate per il recupero in alta quota e di tutte le forze dell’ordine, lavorare incessantemente.

Un dispiegamento di forze senza eguali. I giorni delle ricerche hanno lasciato l’intero Abruzzo con il fiato sospeso, nella speranza, mai totalmente sopita, di poter ritrovare i 4 escursionisti.

Ieri, durante la cerimonia in ricordo degli Angeli del Velino, è stata posta una pietra con una targa dipinta a mano per non dimenticare quella tragedia che ha sconvolto un’intera comunità.

Nel rispetto delle norme anti-covid, erano presenti i familiari, accompagnati dagli amici più stretti dei 4 escursionisti, alcuni rappresentanti dei soccorritori, gli amministratori del territorio.

Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ha spiegato – commosso – che “Tenere vivo il ricordo dei nostri cari ragazzi è l’unico modo che abbiamo per non arrenderci al dolore”.

Toccanti le parole del vescovo dei Marsi, Monsignor Pietro Santoro: “Dire che sono vivi non è retorica – ha spiegato – perché sono vivi non nel tempo, ma nell’eternità. I nostri ragazzi appartengono alla storia nostra e del nostro popolo e delle nostre montagne”.

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