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Asl 1 Avezzano Sulmona L’Aquila: dipendente con doppio lavoro, sequestrati 430 mila euro

Questa mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila, diretti dal tenente colonnello Sergio Aloia, hanno eseguito un sequestro conservativo disposto dalla locale Corte dei Conti per un valore di 430.000 mila euro nei confronti di un dipendente della Asl 1 Avezzano Sulmona L’Aquila che ha svolto, in modo continuativo e non occasionale, una lucrosa attività  libero professionale all’insaputa dell’amministrazione d’appartenenza. Le investigazioni delle fiamme gialle hanno permesso di appurare che il dipendente, dal 2010 al 2013, sebbene titolare di un incarico a tempo pieno, esercitava una fiorente attività di consulenza d’impresa a favore di numerosi soggetti privati. Gli elementi raccolti nel corso degli accertamenti hanno dimostrato come l’attività extra professionale esercitata dal dipendente pubblico venisse svolta con regolarità, sistematicità e ripetitività.

 

Anche gli adempimenti fiscali osservati dal presunto trasgressore erano sintomatici della consapevolezza, da parte dello stesso, di esercitare con abitualità e professionalità un’attività economica. Dal primo settembre 2009, il dipendente ha costituito, infatti, una vera e propria ditta individuale con tanto di partita IVA compilando, in sede di dichiarazione dei redditi, il quadro ‘RE – Redditi di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni’. Dall’acquisizione e dal successivo esame della documentazione amministrativo/contabile in possesso del pubblico dipendente, dei committenti degli incarichi extra istituzionali e dei tenutari delle scritture contabili della predetta ditta individuale, emergeva, in definitiva, che gli incarichi extra-istituzionali di consulenza amministrativa svolti dal dipendente pubblico consistevano in una lucrosa e redditizia attività di mediazione volta principalmente a procacciare per conto di imprese edili e studi di architettura incarichi e commesse relativi ad innumerevoli lavori di ricostruzione/ristrutturazione degli edifici danneggiati dal sisma del 2009.

 

Gran parte della documentazione rinvenuta ed esaminata dai finanzieri riguardava infatti fatture emesse dal dipendente pubblico riportanti causali quali, ‘attività di management’, ‘marketing’, ‘ricerca clienti’, ‘procacciatore d’affari’, ‘consulenza’, ‘assistenza e analisi di mercato’. La prevalenza dell’attività libero professionale esercitata dal dipendente rispetto a quella istituzionale emergeva in modo ancor più lampante – stando sempre alle indagini – dalla quantificazione dei compensi complessivamente percepiti. Rapportando le due diverse tipologie di introiti, risultava infatti che l’attività extra-istituzionale non fosse solo adeguatamente lucrativa ma, in alcuni anni, addirittura prevalente rispetto a quella svolta alle dipendenze dell’ente pubblico.

 

L’uomo violava inoltre il regolamento della Asl d’appartenenza che ammette l’esercizio di attività libero professionali da parte dei propri dipendenti a condizione che queste integrino il requisito della saltuarietà ed occasionalità, stabilendo, a priori, un limite massimo di incarichi extra lavorativi, riferito all’anno solare, pari a 30 giorni, o, in alternativa, a 240 ore e per un compenso complessivo non superiore a 5.000 euro lordi. Le investigazioni delle fiamme gialle hanno fatto pertanto emergere un danno erariale patito dalle pubbliche finanze, a causa dei mancati versamenti dei suddetti compensi da parte del dipendente pubblico, per un importo complessivo di 430.000 euro, valore corrispondente al sequestro conservativo eseguito stamane.

 

Fonte AGI

Foto di: Eolie

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