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Amianto ospedale, M5S: “Dissimissioni Marsilio e Verì”

Pettinari: "Finalmente di procede a rimozione rivestimento esterno palazzina, depositato esposto in Procura un anno fa"

L’amianto nelle pareti della Palazzina C del PO di Pescara, in cui insiste anche l’Ospedale Covid, viene rimosso.

Nelle Determine di assegnazione dei lavori si legge chiaramente che le operazioni di rimozione del rivestimento esterno devono essere eseguite con carattere di urgenza per eliminare il rischio per la salute dei lavoratori e degli occupanti, ovvero, i pazienti del nosocomio. A denunciare la presenza di amianto sull’edificio, e quindi la potenziale pericolosità per i soggetti che vi stazionano all’interno era stato, già nel 2020, il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, che è dovuto arrivare addirittura a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, a seguito dell’immobilismo della Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che non ha mai risposto alle richieste di chiarimento sulla presenza di amianto e non ha provveduto a mettere in cantiere, all’atto della realizzazione della struttura Covid, i fondi necessari e le opere di rimozione e smaltimento del rivestimento esterno della Palazzina C del PO pescarese.

“Qualcuno mi accusò anche di allarmismo, altri ignorarono le mie numerose richieste ma io non mi sono fermato e ho presentato un esposto in Procura per denunciare la questione”. Ha affermato lo stesso Pettinari nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina proprio nei pressi dell’Ospedale Covid di Pescara. “Ora scopriamo che avevamo ragione. L’amianto c’è e le nostre denunce erano tutt’altro che allarmistiche. Infatti la Asl ha adottato ben tre Determine, (n. 813 del 23/09/2020, n. 287 del 30/03/2021 e n. 777 del 14/09/2021), per l’aggiudicazione di lavori inerenti la rimozione e lo smaltimento del rivestimento esterno della Palazzina C del PO e in queste si legge chiaramente che i lavori devono essere eseguiti in urgenza”.

“Sono soddisfatto che finalmente si sta procedendo con l’avvio dei lavori – continua Pettinari – ma mi chiedo perché non siano stati eseguiti in occasione della ristrutturazione dell’edificio, invece di agire dopo che l’Ospedale Covid è entrato in funzione ospitando pazienti e personale sanitario“.

“È da capire anche perché la ASL abbia emanato ben tre Determine per l’appalto dei lavori, a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, aumentando tempi e costi rispetto ad un appalto unico dell’opera. Soprattutto alla luce del Progetto di Bonifica da amianto – Decreto del MATTM, che porta la data del 3 dicembre 2020, in cui si identificava una somma complessiva di 464.800,00 euro da eseguire in un unico intervento”, spiega ancora Pettinari.

“Ora mi auguro che in ogni angolo del complesso ospedaliero interessato si stia procedendo ai sistematici campionamenti dell’aria e al monitoraggio periodico dello stato di deterioramento dei pannelli, ai fini del controllo della dispersione in ambiente delle fibre di amianto, a differenza del passato, dove per anni non è stato eseguito”, prosegue.

“Ora che è la stessa Asl a scrivere “…si è reso necessario la rimozione in urgenza del rivestimento esterno contenente amianto per non facilitare la dispersione delle fibre e per eliminare il rischio per la salute dei lavoratori e degli occupanti della palazzina in questione…” chi chiederà scusa al sottoscritto, a tutto il personale e all’utenza? Perchè si è proceduto a realizzare una struttura delicatissima come l’ospedale Covid in un edificio contenente amianto? Perché non si è rimosso il pericoloso materiale prima di realizzare la struttura Covid? Il centrodestra che governa Regione Abruzzo, il Presidente Marsilio e l’Assessore Verì, invece di pensare al taglio dei nastri di strutture che, come sottolinea la stessa Asl, potrebbero mettere a rischio la salute dei cittadini occupanti, farebbero meglio a dimettersi, e anche subito!”, aggiunge.

“L’ospedale Covid – conclude Pettinari – ci è stato venduto come un esempio di straordinaria efficienza, ma è importante che la sete di consenso di una parte politica non venga appagata propinando alla cittadinanza abruzzese una struttura a mio avviso non adeguata e situata in un edificio potenzialmente a rischio. La salute pubblica è un bene superiore che, maggiormente in questi periodi, deve essere garantita al di sopra di ogni sospetto”.

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