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Al Barbati di Pescina il quinto ‘Torneo dell’Amicizia’: nel ricordo sorridente di Vincenzo Zauri

Calci alla terra, a volte maligna, calci all’aria, a volte soffocante, calci al destino, a volte ingiusto, calci, però, tra amici e conoscenti, da porgere e non da scagliare, in miti sere d’estate, al Campo A. Barbati di Pescina, in occasione del quinto ‘Torneo dell’Amicizia’. Filo conduttore dell’evento la fiamma del ricordo di Vincenzo Zauri, il giovanissimo pescinese che perse la vita in un tragico incidente stradale il 4 luglio del 2013, a soli 15 anni, mentre era alla guida del suo motorino. La quinta edizione del torneo è ai nastri di partenza, in vista dello start ufficiale in programma per sabato 14 luglio. C’è ancora tempo per iscriversi. Dovrà essere presentata, infatti, da parte delle squadre, domanda di iscrizione entro e non oltre la mezzanotte di mercoledì 11 luglio.

 

Tre le categorie previste: Under 18, Over 18 e Femminile, e due le fasi in cui il torneo sarà strutturato, alla fase a Gironi seguirà la fase ad eliminazione diretta, con le semifinali e, infine, le finali. Le squadre potranno essere composte da un minimo di 5 giocatori ad un massimo di 8 giocatori per ciascuna. Premio per i vincitori sarà, con ogni probabilità, un weekend, per l’intera squadra trionfatrice, in un Parco divertimenti.

 

«Ci tengo a ricordare proprio la data di scadenza per i termini dell’iscrizione, fissata a mercoledì 11 luglio. L’edizione di maggior successo, dal punto di vista del numero di iscritti raggiunto, è stata la seconda, nel 2015, con ben 35 squadre. Lo scorso anno abbiamo raggiunto quota 25 squadre iscritte, quest’anno contiamo comunque di riuscire ad ottenere una buona partecipazione, sulla scia del ricordo di Vincenzo Zauri e lungo il chiaro obiettivo guida di raccogliere risorse da destinare in beneficenza». È tutta già un chiaro programma l’aspettativa di Pierluigi Prosia, giovane organizzatore del Torneo benefico, assieme al padre di Vincenzo, Mirko Zauri.

 

Un torneo che, pur essendo ancor giovane, ha dato tanto all’intera comunità pescinese. Come a dire che, dalla perdita e dal dolore incommensurabili che hanno colpito, ormai cinque anni fa, l’intera realtà di Pescina, sia sbocciata una nuova forza, quella della volontà del fare, concretamente, del bene. Il primo anno il ricavato dell’edizione inaugurale fu festinato a una ragazza in difficoltà, prima fisiche poi economiche, in seguito, grazie al ricavato della seconda edizione, ci fu l’acquisto di due defibrillatori, uno installato in piazza del Municipio a Pescina, l’altro nella frazione di Venere. «Dal 2016, invece, è partito il progetto che ha visto la conclusione nel taglio del nastro dell’area sportiva dedicata a Vincenzo Zauri, inaugurata solo la scorsa domenica. Un’opera resa possibile proprio grazie a quanto ottenuto dalle ultime due edizioni del Torneo dell’Amicizia e grazie all’immancabile contributo della famiglia di Vincenzo, che ha coperto le spese di manodopera».

 

«Se in poco tempo siamo riusciti a realizzare e a costruire tanto lo dobbiamo soprattutto agli sponsor che ci sostengono. Il loro aiuto è per noi indispensabile, poiché con le sole quote di iscrizione non riusciremmo a fare tutto questo. Ad affiancarci, non a caso, ci sono circa 100 attività ed associazioni. Un grazie infinito poi va all’impegno e alla presenza costante di Mirko Zauri e, più in generale, all’intera famiglia di Vincenzo. Senza di loro il Torneo non sarebbe cresciuto nel tempo e non avrebbe le possibilità che ha tuttora», precisa Pierluigi Prosia.

La storia tra Pierluigi e i Zauri nasce diversi anni fa, quando lo stesso Istituto scolastico e la stessa fermata di un autobus fecero da sfondo ad una conoscenza poi stroncata, improvvisamente, dalla strada che ha portato via Vincenzo, ancora giovanissimo, alla vita. «Io conoscevo Vincenzo, frequentavamo entrambi l’Istituto industriale, anche se lui era quattro anni più giovane rispetto a me. Lo vedevo ogni mattino, quando insieme, seduti uno di fianco all’altro, attendevamo il bus che ci avrebbe condotti a scuola, ad Avezzano. Ci scambiavamo una chiacchiera, una confidenza o una risata. Poi, improvvisamente, tutto ebbe fine, quando si consumò la tragedia».

 

Pierluigi Prosia si trova ad essere l’organizzatore del Torneo, assieme al papà di Vincenzo: «un po’ per caso un po’ per volontà», racconta alla nostra Redazione. Infatti nell’estate 2013, poco prima che avvenisse il fatto drammatico, il giovane Prosia lavorava già all’organizzazione di un torneo sportivo per l’estate, poi, quando avvenne l’incidente mortale pensò, subito, di annullare tutto. Ma, in quello stesso istante, ci fu il contatto con i familiari di Vincenzo, nella persona di Mirko in particolare. «Furono loro a convincermi a non abbandonare il progetto. Così – aggiunge  il Torneo si giocò e, con mio grande stupore, ci fu una grandissima partecipazione di pubblico. Fu presente anche la famiglia di Vincenzo, nonostante alla data del Torneo fossero passati, ancora, soltanto 20 giorni dalla perdita subita. Ovviamente il torneo fu dedicato a Vincenzo. Da tutto questo nacque il rapporto di vera e profonda amicizia tra me e Mirko, un legame che non riesco neanche a spiegare con l’ausilio delle parole».

 

Una bella storia, allora, nonostante la tragica premessa. La storia di un ricordo che alberga, incorruttibile, nei cuori che battono, ancora, al ritmo dei sorrisi lasciati dal giovane Vincenzo. Sarà proprio la parola sorriso la chiave dell’evento, con la presenza dell’Associazione ‘Il sorriso di Filippo’, a sottolineare l’importanza che Vincenzo dava al sorriso, alla serenità, alla gioia dipinta sui volti di grandi e piccoli. «Infatti – conclude Pierluigi Prosia – un giorno Vincenzo tornò a casa e riportò al suo papà un manifesto, con la scritta: ‘Prima di tutto sorridiamo’. Rientra tra i nostri obiettivi proprio far sentire la nostra vicinanza e il nostro sostegno anche a questa associazione, che sarebbe tanto cara alla bella anima Vincenzo». Chissà allora come sorriderà, Vincenzo Zauri, sbirciando da un cielo mai troppo lontano, nel vedere la forza di un ricordo, il suo.

 

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