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Addio ad una donna simbolo della resistenza contro il Sisma

Il cordoglio della politica locale e regionale. Scompare una donna guerriera. Pezzopane: “Mi inchino ad una grande personalità della città, resistente”.

Dicono che in certi casi una ragione non c’è e che non c’è nemmeno sempre una spiegazione a tutto. Ma per andare avanti, una ragione va comunque trovata. L’addio ad Antonietta, sarà l’inizio del suo esempio, che continuerà a dare battaglia con le voci di altri, con le voci di chi la conosceva, la amava, la seguiva e la stimava.

Antonietta Centofanti, ad un certo punto della sua vita, decise che fosse ancora più importante mettere al primo posto la verità sulla morte, rispetto alla sola sopravvivenza e basta. Perché la vita, alcune volte, diventa inspiegabile, cruenta, massacrante: ma è comunque vita e va spesa per una causa superiore.

Come quella della morte degli otto giovani della Casa dello Studente, crollata giù a seguito del violento sisma aquilano del 2009. Tra i ragazzi che persero la vita tra le macerie di quella struttura – che doveva invece essere il simbolo della vita che si costruisce con lo studio un futuro – c’era anche un suo parente, il nipote Davide. Ed è proprio al ricordo eterno di quest’ultimo che sua zia Antonietta si era in qualche modo immolata. Vivendo per dare battaglia. Perché nessuna colpa rimanesse impunita.

Lei è stata un simbolo: ed è per questo che su tutta la città dell’Aquila, oggi si stende un velo di mestizia. Aveva 71 anni: l’ha strappata via dalla terra un malore improvviso.

La deputata Stefania Pezzopane ricorda l’amica Antonietta Centofanti, animatrice di tante battaglie post terremoto, deceduta improvvisamente ieri a L’Aquila.

“Antonietta, Antonietta, Antonietta. Continuo a ripetere il tuo nome, come se questo bastasse a tenerti tra noi. Ma non basta, no, non basta. Te ne sei andata in un pomeriggio di primavera, a casa tua, circondata dai tuoi gatti, i tuoi libri, la tua musica. In silenzio, quasi per non disturbare. Ti conosco da sempre, Antonietta, nelle prime contestazioni femministe tu c’eri, nel gruppo delle donne più grandi, quelle che hanno iniziato per prime. E che hanno insegnato a noi. Poi c’eri negli spettacoli teatrali e nei concerti, tanti eventi hai seguito, curato, guidato. Ma è quel 6 aprile che ha segnato tutto irreparabilmente. Li sei stata la più grande. La donna coraggio, senza reticenza, hai chiesto giustizia. Giustizia per Davide, che era finito sotto le macerie. La casa dello studente, maledetta e assassina. Poi i processi, le manifestazioni, le fiaccolate. Chiedevi giustizia per tutti, i morti del terremoto e Viareggio e Amatrice. Fino all’ultimo 6 aprile, insieme a te a piantare i fiori davanti alla casa dello studente e sotto il grande telo con i nomi delle 309 vittime. Il cuore tuo si è fermato ieri pomeriggio, ma diciamo la verità. Il cuore tuo si era spezzato irrimediabilmente, quella notte, alle 3.32 quando la terra tremò e risucchiò la vita di 309 persone. Il sorriso cambiò da allora, cambiò lo sguardo, sempre più orgoglioso e battagliero, ma triste infinitamente triste. Perdo una grande e cara amica, una sorella di tante battaglia. E L’Aquila perde un simbolo della sua resistenza, una donna coraggiosa, tenace, capace di amore vero e puro. Mi inchino alla tua bellezza, alla tua forza, alla tua rude dolcezza. Ciao amica mia, ciao Antonietta”, questo il ricordo versato in parole della Pezzopane.

LIRIS: “LA SUA RESISTENZA SILENZIOSA HA SEGNATO IN MODO INDELEBILE IL PERIODO DEL TERREMOTO” – “La morte di Antonietta Centofanti lascia interdetti. La sua resistenza pacifica e silenziosa, ma ferma e decisa, ha contrassegnato in modo indelebile il periodo del post terremoto. Ha combattuto per una giusta causa, riuscendo anche a intessere una rete di relazioni a livello nazionale per unire i familiari delle vittime di stragi e catastrofi. Il suo volto e la sua voce pacata resteranno per sempre nella nostra storia. Mi piace anche ricordare la sua straordinaria sensibilità, che traspariva tutta dall’impegno sociale e culturale e dal grande amore per gli animali. Dobbiamo far tesoro di tutto, tenendo ben saldi i principi a cui si è ispirata e a cui ha dedicato un’intera esistenza, in particolare nel sofferto ultimo tratto. Giungano da parte mia e della Regione le più sentite condoglianze”, questo il ricordo dell’assessore della Regione Abruzzo, Guido Quintino Liris.

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