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Abruzzo: dalla Val D’Aosta lo strumento per distacco valanghe

La tragedia indimenticabile del Velino sta insegnando. “Per la prima volta in Abruzzo e nel centro Italia uno strumento che consente non solo di aumentare la sicurezza in montagna, ma anche di ridurre i disagi connessi alla neve. Spesso si è costretti a chiudere le strade con paesi che risultano difficilmente raggiungibili o addirittura restano isolati per pericolo valanga”.

Per la prima volta arriva in Abruzzo il sistema di distacco controllato delle valanghe attraverso cariche esplosive, una pratica consolidata sull’arco alpino che non era mai stata adottata nell’Appennino.

Grazie a un accordo con il soccorso alpino della Val d’Aosta, l’innovativo strumento “Sniper Helibox”, progettato e sviluppato con il preciso intento di rispondere alle necessità di chi opera nell’ambiente montano, sarà disponibile in Abruzzo già dalle prossime settimane in vista della stagione invernale, a disposizione anche delle altre regioni dell’area appenninica centrale.

“È un risultato straordinario che punta alla prevenzione”, ha commentato l’assessore regionale alle Aree interne Guido Liris, che stamattina ha presieduto il Tavolo della montagna, composto da Prefettura, questura, forze dell’ordine, alpini, Club alpino italiano, Soccorso alpino e speleologico regionale, Guide alpine e Protezione civile regionale, Collegio regionale Guide Alpine, Università dell’Aquila.

“Per la prima volta in Abruzzo e nel centro Italia uno strumento che consente non solo di aumentare la sicurezza in montagna, ma anche di ridurre i disagi connessi alla neve come ad esempio quelli legati alla viabilità, considerando che spesso si è costretti a chiudere le strade con paesi che risultano difficilmente raggiungibili o addirittura restano isolati per il pericolo valanga”.

Sarà il Comitato tecnico regionale per lo studio della neve e delle valanghe (Coreneva), in base al grado di criticità dei fronti, a disporre il distacco artificiale della neve, che avverrà con lo Spiner a bordo dell’elicottero.
A illustrare lo strumento e le modalità di utilizzo è stato, durante la riunione del tavolo della montagna, Adriano Favre, direttore del soccorso alpino valdostano, collegato da Kathmandu, capitale del Nepal, dove si trova per una spedizione.

“Il sistema”, ha aggiunto l’assessore Liris, “rivoluziona il concetto di prevenzione e salvaguardia di vite umane, permettendo il rapido intervento degli operatori e la messa in sicurezza dell’area. La Regione formerà i propri operatori del soccorso alpino all’utilizzo dello Sniper”.

“A differenza degli esplosivi tradizionali, che devono essere trasportati singolarmente, Helibox può contenere al suo interno fino a 18 cariche”, ha spiegato ancora Liris, “questo consente all’elicottero di poter decollare un numero di volte decisamente inferiore ottenendo un notevole risparmio di costi”.

È stata importante l’esperienza del Velino, dove all’inizio dell’anno hanno perso la vita 4 escursionisti”, ha ricordato infine l’assessore, “prima di mettere in campo i soccorsi è stata necessaria la bonifica dell’area con il distacco controllato dei fronti soggetti a valanga, per farlo vennero dalla Val d’Aosta amici che già erano stati vicini all’Abruzzo in altre circostanze e oggi si consolida questa collaborazione”.

Alla conferenza stampa all’esito del Tavolo della montagna, insieme a Liris hanno partecipato Mauro Casinghini, direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile, e Daniele Perilli, presidente del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico Abruzzo.

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