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Abbattere i muri dell’odio con la ‘Peer Education’: a Trasacco il progetto patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

‘Peer Education’ significa, innanzitutto, impegno. E poi significa anche tante altre cose, come amore per l’uguaglianza, per la pluralità, per i colori e per tutte le voci dentro e fuori dal coro. ‘Peer Educator’, invece, ossia ‘educatore tra pari’, significa scrutatore senza paraocchi. Riuscire a guardare, cioè, in maniera orizzontale, lo sviluppo cognitivo di una società che ha tanti lati e altrettanti angoli da smussare. Condividere esperienze, quindi, tracciando linee e istogrammi di un apprendimento cooperativo tra educatori della stessa età, fra chi, in breve, deve rapportarsi giornalmente, per studio o per lavoro, con il mondo della scuola. «Il progetto – spiega il preside dell’Istituto comprensivo di Trasacco, Fabio Massimo Pizzardi – è stato sponsorizzato da 15 regioni italiane, e noi siamo, ad oggi, una delle quattro scuole in Abruzzo che ha deciso di aderirvi. Il tutto ruota attorno al meccanismo della ‘Peer Education’, ossia di un’educazione ‘tra pari’; i ragazzi, in poche parole, insegnano e indottrinano altri ragazzi su come assorbire ed applicare il giusto comportamento sociale nelle più svariate situazioni di vita quotidiana vissuta in società», afferma.

Non a caso, l’Istituto Comprensivo di Trasacco è stato l’unico della Marsica ad aderire al Progetto Nazionale AGAPE, patrocinato e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e rivolto prettamente alla ‘prevenzione’ della violenza di genere e alla promozione dell’inclusione sociale di tutti gli alunni. «Il progetto, ovviamente, – afferma ancora il dirigente scolastico  – è dedicato interamente al concetto dell’inclusione. Per quest’anno, parteciperanno solamente le classi seconde del nostro Istituto, in quanto si tratta di un laboratorio educativo pilota e sperimentale, sbocciato in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ma il senso di fondo è questo: ossia il fatto che, l’anno venturo, i ragazzi oramai di terza – già educati dal progetto – vestiranno i panni di ‘peer educator’ per i ragazzi che, quindi, saranno in seconda».

Il progetto, di fatti, si misura espressamente come un puro impegno, nazionale ed internazionale, fondato in primis sulla creazione di una comunità di ‘Peer Educator’ (educatori tra pari) che coinvolge tutte le scuole aderenti. «Una sorta di educazione a pioggia, per così dire – dichiara il dottor Pizzardi – che ogni anno cercheremo di incrementare. Lunedì mattina, non a caso, saranno dei nostri a Trasacco, degli educatori che hanno già avuto esperienza con la Peer Education, frequentanti le scuole superiori di Città Sant’Angelo; verranno nella nostra scuola assieme a due insegnanti che si occupano proprio di Peer Education da 15 anni. I cosiddetti comportamenti ‘savi’ e ‘civili’ da tenere in ogni circostanza, cioè, verranno trasmessi ai giovani studenti di Trasacco tramite giochi, laboratori creativi e condivisione di situazioni di particolare effetto ed impatto per i ragazzi. L’obiettivo è quello di stimolarli a comportarsi bene in ogni occasione sociale», aggiunge.

Si tratta, in sintesi, di una proposta educativa in base alla quale alcuni membri di un gruppo vengono formati proprio per svolgere un ruolo di educatore o tutor all’interno di un gruppo di pari. Le attività proposte favoriscono migliori relazioni all’interno dei gruppi e promuovono l’instaurarsi di un rapporto di educazione reciproca, così come evidenziato anche dalla moderna psicologia dello sviluppo. «La chiave di volta, però, è proprio l’inclusione – dice il preside – ossia rendere ogni ambiente sociale a misura di qualsiasi individuo, al di là di ogni impedimento fisico, psichico o comportamentale che si potrebbe generare e che va, quindi, affrontato a dovere e con moralità. Ogni ragazzo deve lavorare affinché la società sia accessibile per chiunque; saper vivere, insomma, sempre e comunque, togliendo di mezzo autonomamente e senza bisogno di ricorrere ad una supervisione adulta, gli ostacoli».

Il giorno 11 marzo prossimo, perciò, presso l’Auditorium di Trasacco, si terrà un incontro tra i Peer Educator dell’Istituto Onnicomprensivo ‘Spaventa’ di Città Sant’Angelo (Istituto capofila della Regione Abruzzo), e i Peer Educator dell’Istituto di Trasacco, assieme a tutti i ragazzi delle classi seconde della SSIG.

L’invito è stato esteso anche ai rappresentanti dei genitori di tutte le classi della scuola secondaria di primo grado al fine di informare l’intera comunità scolastica. L’obiettivo di questo progetto è quello, o ricordiamo, di dare ai ragazzi le competenze in grado di metterli in condizione di risolvere i problemi che incontrano a scuola e nella vita quotidiana. «In Abruzzo, le uniche scuole che hanno aderito – spiega infine Pizzardi – oltre a noi, si trovano a Pescara, a Montesilvano e a Città Sant’Angelo. Quattro scuole, quindi, per un progetto pilota partito dalla Regione Sicilia, in una scuola di Monreale, guidata da una bravissima preside – chiosa il dirigente scolastico – che si occupa anche a livello nazionale di pari opportunità, di svantaggio sociale e di parità di genere. Da qui, insomma, sta incominciando la rincorsa ad una visione di società migliore». La Peer Education si prefigge, infine, la meta di ampliare il vocabolario di azioni di una persona, aiutandola a pensare criticamente su come agire in maniera reale, per costruire una società che sia davvero in grado di essere un trampolino di lancio per tutti.

Fonte foto: ISCA

 

 

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